Mistra
Mistrà è situata sulla sommità di uno sperone che si stacca dal massiccio centrale del Taigeto. Il nome della città medievale deriva proprio da quello della collina, Myzithras.
La zona godeva di una posizione geografica favorevole grazie alla quale erano assicurate sia una buona visibilità rispetto ai territori vicini, sia un’ottima possibilità di difesa dovuta alla conformazione della collina, dai fianchi molto scoscesi, che rendeva particolarmente difficili gli attacchi dei nemici.
La città è famosa per essere stata la roccaforte e la città di punta dell’impero bizantino in Grecia. Le sue origini, però, risalgono all’epoca romana quando fu fondata da un gruppo di abitanti della vicina Sparta; dopo la conquista bizantina del XIII secolo divenne un centro importante.
Nel 1248 circa venne fortificata da Guglielmo di Villehardouin, principe di Acaia, che avevano conquistato la zona alla pendici del monte Taigeto durante la quarta crociata. Mistrà divenne così la sede del Principato latino di Acaia .
Nel 1259, Villehardouin fu catturato sul campo di battaglia di Pelagonia da Michele VIII Paleologo, un imperatore bizantino che lo liberò in cambio di alcuni possedimenti e castelli. Il castello di Mistrà divenne così una delle più belle fortezze della Grecia protetta da alte mura resistendo anche agli attacchi dei Veneziani, e dei baroni francesi e italiani di Atene, e Tebe.
Sotto il controllo degli imperatori bizantini Mistrà divenne la seconda città più importante dell'impero dopo Costantinopoli e il palazzo di Guglielmo II divenne la seconda residenza imperiale.
I veneziani conquistarono Mistrà nel 1687 e la tennero fino al 1715 quando fu conquistata dai Turchi. La città fu abbandonata quasi definitivamente nel 1832, quando Ottone I di Grecia decise di ricostruire l'antica città di Sparta e gli abitanti si spostarono lentamente.
Mistrà è tuttora abitata solo da non più di 1500 persone a cui si deve aggiungere una cospicua comunità di suore del vicino convento di Pantanassa.
L’assetto urbano che oggi presenta Mistrà evidenzia un’impostazione medievale: una parte alta che include il castello, una città superiore immediatamente sotto il castello e una città più bassa che scendeva sui pendii della collina fino a valle. Questa impostazione urbanistica deriva dalla dominazione bizantina e successivamente veneziana: stradine strette e tortuose che partono dal basso e conducono alla sommità della collina.
Mistrà è un museo a cielo aperto, gli esempi di architettura e la pittura murale, affreschi e sono importanti testimonianze del prestigioso passato della cittadina.
Dell’originale fortezza si possono vedere le mura medievali; con l'espansione di Mistrà nel secolo XIV°, sia la città alta che quella bassa furono protette dalle alte pareti in pietra e dalle torri (vi era soltanto un passaggio fra le due città).
Mistrà conserva anche numerose chiese e monasteri di origine bizantina, ma che presentano anche tratti distintivi dello stile veneziano e neoclassico soprattutto nelle torri campanarie. La cospicua presenza di luoghi di culto nella città è giustificata dall’usanza delle famiglie benestanti di costruire santuario e cappelle funerarie in cui seppellivano i membri defunti della famiglia.
La più importante costruzione religiosa ancora esistente a Mistrà è il convento di monache di Pantanassa, la cui costruzione è stata completata nel 1428. Tra le altre chiesa ci sono: Chiesa dei SS. Teodori (1290-95), la cappella dedicata a S. Demetrio (1304-12) , quella del convento di Brontochion (1310) e di Peribleptos (sec. XIV), la chiesa di S. Sofia del convento di S. Salvatore (secolo XIV).
Mistrà ha anche un Museo Archeologico, situato all’interno della cattedrale di San Demetrio, che espone una ricca collezione di reperti rinvenuti nei pressi del centro abitato e risalenti all’epoca Bizantina.
Mistrà offre anche una lussureggiante vegetazione, gole e paesaggi mozzafiato che conducono alle vicine località di Calamata, piccolo porto e fiorente mercato agricolo e tessile, e di Sparta che si trova ad appena 5 kilometri da Mistrà.
