Arte greca
Generalmente gli studiosi definiscono l’arte greca come quell’insieme di manifestazioni culturali plastiche prodotte nel periodo compreso tra il 1000 a.C. e il 100 a.C. circa. In greco l’arte si indica con la parola “tekhnê”, che indica l'abilità manuale tecnica e artigianale.
Pertanto gli artisti in Greca erano gli scultori e i pittori che lavoravano come artigiani, imparando il mestiere come apprendisti, spesso presso il proprio padre o come schiavi al servizio di uomini ricchi. Non erano però considerati al pari dei poeti e dei drammaturghi e quindi non occupavano una posizione sociale di rilievo.
Solitamente gli studiosi dividono l’arte greca in quattro periodi principali:
- Periodo Formazione o Geometrico dal XII al VIII secolo a.C. e coincide con il medioevo ellenico di cui si hanno pochi reperti; questi sono però caratterizzati da forme esatte, geometriche, stili che saranno poi seguiti dall'arte greca classica (ad esempio la ricerca della figura geometrica e della proporzionalità);
- Periodo Arcaico tra il VII e il VI secolo a.C., caratterizzati da tratti espressivi dei Dori e degli Ioni: ad esempio templi semplici e massicci, sculture immobili e solenni, vasi a decorazione geometrica o a figure nere;
- Periodo classico, dalla seconda metà del V secolo a tutto il IV secolo a.C.; in questo periodo si raggiunge l’apice dell’arte greca a cui viene affidato il compito di divulgare e rafforzare i valori religiosi, sociali e politici del tempo. A questo periodo risalgono templi slanciati, armoniosi e riccamente decorati; sculture che propongono una bellezza fisica tesa alla perfezione, carica di tensione e movimento. I vasi sono a figure rosse, che pongono in risalto l'anatomia dei corpi e l’ispirazione degli artisti deriva dal "mito", dagli dei e dagli eroi greci contemporanei;
- Periodo Ellenistico dal III secolo al II secolo a.C. compreso in cui l’arte raggiunge il massimo splendore con Alessandro Magno. L’estensione dell’impero favorisce il mescolarsi di tratti artistici orientali e occidentali; a questo periodo risalgono edifici monumentali che devono celebrare la potenza dell'impero, le sculture divengono sempre più realistiche, caratterizzate da una forte espressività ed esasperazione dei gesti, la decorazione dei vasi è ricca e raffinata. Vastissima è la produzione dei monili e di oggetti preziosi e non è un caso che in questo periodo nasca il mercato delle opere d'arte.
L'architettura greca riveste particolare importanza per tutta la storia dell'architettura occidentale. Il teatro e il tempio sono le maggiori opere architettoniche che manifestano la maestria dei greci.
Il teatro era il luogo delle manifestazioni collettive, insieme religiose, politiche, culturali e di svago; era costruito su tre elementi fondamentali: la gradinata per ospitare gli spettatori, l’orchestra cioè la platea che serviva per la danza e il coro, e poi il palcoscenico dove recitavano gli attori. Tutto era ben proporzionato e studiato per fare in modo che l’acustica fosse impeccabile da ogni punto e tutti gli elementi in muratura fossero equilibrati.
Il tempio è una della manifestazioni più prestigiose dell’arte greca. In esso e con esso si sviluppa la codificazione degli stili che rimarrà invariata per secoli: gli ordini dorico, ionico e corinzio che saranno il linguaggio universale dell’architettura per molti secoli. Tra i templi più rappresentativi dell’arte greca ci sono l'Acropoli di Atene con il Partenone.
La scultura è probabilmente l'aspetto più conosciuto dell'arte greca, quello che meglio esprime il bello ideale e la perfezione plastica. La figura umana è il soggetto più rappresentato nella scultura greca, fin dalle statue più antiche (VIII-VI secolo) che raffigurano giovani uomini e donne e sono realizzate in pietra o marmo. Dal V secolo si evidenzia un vivo interesse per l'anatomia e la rappresentazione del movimento e testimoniano il desiderio di perfezione nel corpo e nello spirito, volontà di raggiungere l'ideale dell'uomo eroico e vittorioso.
Dal III secolo in poi l'ideale dell'uomo greco perfetto viene abbandonato per riprodurre anche persone con difetti fisici e corpi non più solo giovani ed atletici: nasce così la ritrattistica che vuole comunicare, attraverso l'espressività del volto, la personalità del soggetto rappresentato.
Della pittura greca abbiamo notizie solo da fonti letterarie e le riproduzioni iconografiche dei vasi. Le decorazioni più antiche si ispiravano a motivi naturalistici (animali e piante) ed elementi geometrici. Con il passare del tempo il soggetto più rappresentato diviene la figura umana; dapprima essa viene dipinta in nero sul fondo rosso della terracotta, successivamente viene dipinto il fondo con vernice nera, lasciando in rosso la figura.
La ceramica greca è un esempio importante dell'arte e dell'economia greca. La parola ceramica deriva dal nome del quartiere di Atene specializzato nella produzione di vasi, il Ceramico, e molta produzione era destinata all'esportazione. Sono oggetti della vita quotidiana che servano per contenere cibo e bevande, sono fatti soprattutto in argilla e permettono di ricostruire molti aspetti della quotidianità dei greci, della religione e della loro cultura in generale.
