Kos
I centri abitati dell’isola sono Kardamena, Kefalos, Tigaki, Antimachia, Mastichari, Marmari e Pyli, e i piccoli villaggi di Zia, Zipari, Platani, Lagoudi e la comunità di Asfentiou.
Verde e fertile, è un'isola dalle molte opportunità, ricca fin dall’antichità e con un posto ragguardevole tra tutte le isole della Grecia.
Secondo la mitologia, dopo la battaglia tra dei e titani, i giganti Phoebos, Kinnas e Kios, sconfitti, si rifugiarono a Kos. Si dice anche che Ercole si sia stabilito qui per qualche tempo al termine delle sue 12 fatiche dopo che la nave era affondata. Sull’isola Ercole si rifugerà nelle montagne perché era perseguito dal re Eurypilos che voleva arrestarlo. Nel frattempo Ercole riuscirà a rapire la figlia del re, Calliope, da cui avrà un figlio, Thessalos futuro re di Leros e di Nissyros.
I primi abitanti dell’isola sono identificati con i Cari che arrivarono sull’isola nel II millennio a.C. A essi seguirono i Minoici, i Cretesi e i Dori. Nel V secolo a.C. gli abitanti di Kos furono costretti a combattere al fianco dei persiani contro la Grecia. Ma dopo al sconfitta di Salamina, Kos diventa membro titolare della lega di Deli e l'isola godrà di un periodo di stabilità e prosperità.
Nel IV secolo a.C., Kos è stata conquistata dai macedoni e un paio di secoli dopo dai Romani.
Seguendo la sorte di tutte le isole della Grecia, Kos fu occupata dai Genovesi e subito dopo dai Veneziani che rimasero sull’isola tra il XII e il XIV secolo, quando non riuscirono a fronteggiare l’attacco dell’ordine dei cavalieri di Rodi.
Nel 1522 i Turchi occuparono l’isola detenendo il potere fino alle guerre di indipendenza – 1830 circa. Liberata dai Turchi, l’isola fu governata dagli Italiani a partire dal 1912 e fino al 1048, quando con il Trattato di Parigi Kos fu annessa ufficialmente alla Grecia.
Fin dall’antichità Kos era devota al dio della medicina, Asclepius, e pellegrini da ogni parte della Grecia visitavano il tempio a lui dedicato sull’isola per praticare strani rituali e chiedere grazie. Non è quindi un caso che a Kos sia nato e cresciuto Ippocrate, il padre della medicina; secondo la legenda, sotto un platano situato nella parte centrale dell’isola, egli pronunciava ai suoi studenti il famoso “Giuramento di Ippocrate.”.
Leggende popolari racconta anche che dall’isola sia passato San Paolo durante le sue missioni di cristianizzazione e, per celebrare questo avvenimento, furono costruite chiese di cui si possono vedere, però, pochi resti.
La città di Kos è il capoluogo dell’isola e qui si trovano numerose testimonianze del suo importante passato. A cominciare dal Castello di San Giovanni, una colossale fortezza costruita in prossimità del porto che conserva all’interno un piccolo museo che espone numerosi reperti rinvenuti nei pressi del castello. C’è poi il luogo in cui Ippocrate si dice abbia letto ed insegnato ai suoi allievi e la moschea di Gazi Hassan Pasha del 1786.
Nonostante il terremoto del 1933 distrusse gran parte della città di Kos, oggi sono stati riportati alla luce il quartiere del porto, l'agorà lastricata, circondata da un portico dorico, e vari resti della città romana, il teatro, case private con pitture e mosaici, chiese e santuari usati per il battesimo dei paleocristiani. A Kos si trova anche il santuario di Asclepio, sistemato a terrazze, con il tempio e l'altare del dio, la clinica per i malati, la scuola di medicina.
Intorno al capoluogo ci sono tanti piccoli villaggi, che conservano le classiche tradizioni greche e un’atmosfera di altri tempi.
Sull’isola si trovano anche bellissime spiagge dorate che si affacciano sulle acque cristalline del mare tra la vegetazione rigogliosa, pianure estese molto fertili, coltivazioni e allevamenti di bestiame molto sviluppati. Verso la parte sud-est si trovano le spiagge di Psalidi, Thermes, Aghios Fokas e Paradisi, mentre a nord ci sono le spiagge di Paraskeva, Labi e Faros. Le altre spiagge sono Stefanos, Kamari, Polemi, Lagades, Kamila, Limnionas, Aghios Theologos, Paradise, Chrisi Akti, Kamari, Sun beach e Xirokampos.
Sull’isola di Kos si conservano ancora le antiche tradizioni e i vecchi sapori, come quelli delle antiche ricette tramandate di generazione in generazione. La specialità di Kos è il formaggio cotto con il vino rosso, chiamato “Formaggio Rosso” da gustare nelle tante taverne e ristoranti, meglio ancora se nei piccoli villaggi dove l’atmosfera è ancora più caratteristica.
Anche l’artigianato è l’espressione della cultura locale: monili, ceramica, cinghie di cuoio, sandali, vestiti, tessuti, ricami, copie di opere d'arte antiche, dipinti, icone, vino locale, miele, attrezzature da spiaggia e molto altro.
