Chios
Ha una superficie che supera i 900 kilometri quadrati e quasi 53 mila abitanti. Chios è prevalentemente montuosa e ricoperta da macchia e boschi a nord, mentre presenta fertili pianure a sud e a est. Qui è molto praticata l’agricoltura di cereali, vite, olivo, agrumi, frutta e ortaggi ed è diffuso l’allevamento di ovini e caprini. Altre attività importanti per l’isola sono la pesca e la bachicoltura per la produzione della seta.
Le industrie sono attive nel settore estrattivo (antimonio, zolfo, marmo), nel settore alimentare e di trasformazione dei prodotti primari e nel settore conciario. Una delle risorse importanti per l’isola è il mastice, una resina prodotta dal legno di una varietà di lentisco che cresce solo qui e da cui si producono diverse cose, tra cui la gomma da masticare, del dentifricio in pasta e dei dolci locali. Tra i prodotti artigianali dell’isola di Chios ci sono anche la ceramica del paesino di Armonia, tessuti e altri prodotti delle numerose cooperative artigiane locali.
Il turismo è diventato solo negli ultimi anni una fonte di reddito per gli abitanti dell’isola, ma non si è ancora affermato pienamente.
Secondo la tradizione, Chios è la patria di Omero, qui è nato ed è vissuto il celeberrimo poeta intorno all’VIII secolo a.C. Dell’isola Omero esalta la fertilità e la ricchezza di grano e di alberi da frutto.
Il nome dell’isola si fa risalire alla parola greca “chioni” che indica la neve, rifacendosi alla leggenda secondo sui Poseidon, patrono dell’isola, nacque durante una nevicata.
Nel IV secolo a.C., Chios entrò a far parte della seconda Lega Ateniese, combattendo così contro i Persiani. L’isola seguì le sorti delle altre isole greche, diventando dominio, nell’ordine temporale, di Macedoni, Romani, Veneziani e Turchi.
Proprio durante il periodo della dominazione ottomana, a causa della ribellione degli abitanti, Chios fu protagonista di uno dei più efferati massacri della storia della Grecia: oltre trentamila greci vennero uccisi altrettante vennero rese schiave.
Allo scoppio delle guerre d’indipendenza Chios partecipò attivamente, spinta anche dalla voglia di vendicarsi. Dal 1821, però l’isola dovette aspettare poco più di un secolo prima di diventare ufficialmente parte della Grecia (1912).
Le spiagge affascinanti, le vallate verdeggianti, i villaggi di pescatori, le case signorili in pietra, i famosi monasteri ed i villaggi che hanno mantenuto inalterato il loro aspetto medievale, offrono un’immagine pittoresca dell’isola di Chios.
La spiaggia più popolare dell’isola è probabilmente Karfas, ma ci sono anche spiagge ben attrezzate intorno alla città di Chios. A sud c’è la spiaggia di Daskalopetras e la baia di Lo, la baia di Emporio con spiaggia di ciottoli neri e le spiagge di Komi e Kato Fana. Verso la parte settentrionale si trovano le spiagge di Nagos e Ghiosona. La parte ovest dell’isola offre le spiagge di Aghias Markelas e Limnia, di Vikiou, Amadon e Managros.
Chios, però, arricchisce il suo territorio con monumenti di epoche e stili diversi, testimonianze vive dell’importante storia dell’isola. C'è una pietra sull'isola chiamata “Petra Omirou”, la pietra di Omero, dove dicono che il poeta si sia seduto ed abbia lavorato. Tra i monasteri principali dell’isola ci sono quello di Agia Markella vicino al villaggio di Volissos e che si celebra con una grande festa il 22 luglio, il monastero di Nea Moni che è il più visitato dell’isola.
Vi sono anche castelli si origine bizantina e alcuni resti archeologici, come le rovine di un tempio antico dedicato ad Atena.
