Ikaria
Il nome dell'isola deriva dal celebre mito di Icaro che secondo la leggenda precipitò in mare di fronte all'isola, dopo essere volato troppo vicino al sole quando fugge da Creta con il padre Dedalo che lo seppellì proprio sull’isola.
L’isola si estende su una superficie di circa 270 kilometri quadrati ed ha un perimetro costiero di 255 kilometri. Il territorio è davvero irregolare: prevalentemente montuoso, presenta anche verdi valli e pianure selvagge, macchia mediterranea e aree boschive tra pineta, castagni, cipressi e platani che offrono paesaggi mozzafiato.
Seguendo la logica diffusa in Grecia secondo cui i nomi che iniziano per “i” derivano dalla popolazione autoctona dei Pelasgi, si ritiene che questi furono i primi abitanti di Ikaria. Nel IX secolo a.C. giunsero sull’isola gli Ioni provenienti dall’Asia Minore.
Nel II secolo a.C., Ikaria fu conquistata dai Romani così come avvenne per tutte le altre isole elleniche. Alla caduta dell’Impero Romano, l’isola fu dominata dai Bizantini. Anche Ikaria numerose volte fu una meta degli attacchi dei pirati che saccheggiarono i villaggi lungo le coste.
Nel XIII secolo, l’isola divenne una colonia Veneziana e dopo qualche secolo passò nelle mani dei Turchi dopo vari tentativi di occuparla.
Ikaria partecipò alle guerre d’indipendenza del 1821 che interessarono la maggior parte dei territori greci: gli abitanti combatterono fortemente contro gli oppressori., tanto da uccidere l’esattore di tasse turco e sconfissero l’impero ottomano nel 1827. Ma, il Protocollo di Londra del 1830 proclamò che Ikaria sarebbe rimasta sotto il dominio Turco.
Finalmente il 4 novembre 1912 Ikaria fu ufficialmente liberata dai turchi diventando parte della Grecia.
Aghios Kirikos, è il capoluogo ed il porto principale di Ikaria. Ha una popolazione di circa 1800 abitanti e si trova sulla costa sud-orientale dell’isola. È considerato uno dei posti più pittoreschi di tutte le isole greche: si apre ad anfiteatro sul mare, ha caratteristiche stradine strette, scalinate di pietra e balconi e davanzali decorati con fiori colorati e profumati.
Nel capoluogo si può ammirare la particolare architettura dell’isola di Ikaria: eleganti case di due o tre piani, casette con giardino una accanto all’altra con le pareti colorate che animano l’assetto urbano. Il frontespizio triangolare è un tipico rifacimento allo stile neoclassico, influenza della dominazione veneziana.
Aghios Kirikos fu fondata circa 300 anni fa dai marinai e le attività portuali, insieme alla pesca, sono le principali attività economiche della città. Negli ultimi anni e lo sviluppo del turismo hanno portato alla nascita di servizi pubblici, locali notturni, vari bar, taverne, pub e alcune strutture ricettive di buon livello.
Un altro importante centro turistico dell’isola è il villaggio di Therma dove si la stazione termale più grande di Ikaria, decantata fin dai tempi antichi per le sue terapeutiche sorgenti di acque minerali. Tipiche casette dipinte di bianco, con balconi fioriti e un profumo di spezie e terme che rende ancora più suggestiva l’atmosfera. È conoscenza comune in Grecia designare queste terme come ottimali per reumatismi, artriti, nevralgie ed altro.
Ikaria presenta anche chiese e monasteri di grande bellezza e notevole importanza storica e religiosa. La chiesa di Aghios Kirikoss, ad esempio, fu molto importante nel periodo delle razzie dei pirati poiché rappresentava un riparo per la popolazione. La chiesa di Aghia Irini (Santa Irene) è invece quella più vecchia dell’isola di Ikaria: risale al XII secolo e fu costruita sulle rovine di una basilica del IV secolo, di cui si conservano delle colonne e bellissimi affreschi.
Ikaria è famosa, però, soprattutto per le sue spiagge. La più bella è la spiaggia detta Seychelles poiché evoca rinomati paradisi tropicali: è di sabbia dorata e si apre ad anfiteatro sul mare, protetta ai lati da alte scogliere e che si caratterizza anche per il colore verde smeraldo dell’acqua.
Tra le altre spiagge ci sono Aghios Kirikos, Tsoukala, Anemomilos, Lefkada, Kotsabi, Xilosirti, Therma, Faros, Kerami, Livadi, Mesakti, Nas, Gialiscari, Avlaki, Kampos e Karghinagri.