Paxi
Paxos conta circa 2500 abitanti di cui la maggior parte si concentra a Gaios, la località principale situata a sud-est. Questa è una ridente cittadina, un porto dedito alla pesca e alle attività marittime protetto da due isolotti Panaghia et Agios Nikolaos dove si trovano rispettivamente il monastero di Panaghia e il castello di San Nicola. Nella cittadina si trovano altri interessanti monumenti come la Chiesa dei Santi Apostoli, La chiesa paleocristiana di Santa Marina, il mulino di Lessianitis…tutte testimonianze di epoche e stili diversi.
Secondo la mitologia greca, Poseidone separò Paxi da Corfù con il suo tridente in modo da creare un nido d'amore, un angolo tranquillo per lui e la sua sposa Amphitrite.
Tradizionalmente i fenici vengono considerati i primi abitanti dell’isola ma non si esclude che fosse abitata già da prima. Come per il resto delle isole della Grecia, i Romani hanno conquistato Paxi nel II secolo a.C.; ad essi seguirono i Bizantini. Per tutto il medioevo, Paxi è stata insidiata dai pirati che scorazzavano nel Mar Mediterraneo.
Per la sua posizione, Paxi è stata una tappa dei viaggi dei crociati europei che si fermavano sulla piccola isola per periodi più o meno brevi e talvolta tentarono anche di instaurare un proprio governo locale.
All’inizio del XVI secolo Paxi è stata occupata dai Veneziani che rimasero quasi tre secoli, fino all’arrivo delle truppe napoleoniche alla fine del XVIII secolo. Successivamente l’isola entrò a fare parte dell’Unione Ionica, anche se per quasi tutto il XX secolo, Paxos fu un protettorato della Gran Bretagna.
Allo scoppio delle guerre d’indipendenza in tutta la Grecia, gli abitanti di Paxi vi parteciparono attivamente e l’isola fu liberata nel 1864.
Paxi è dominata dal castello di San Nicola, costruito nel 1453. Imponente e severo nel suo stile architettonico, impressiona per l’altezza delle sue pareti, per i cannoni che puntano sul mare, per la sua resistenza nei secoli.
Il terreno fertile dell’isola, oltre a consentire una folta e rigogliosa vegetazione, ha da sempre preso praticabile l’agricoltura che, oggi con ieri, è la principale fonte di guadagno per gli abitanti di Paxi. Su tutta l’isola si trova una distesa di alberi di ulivo, anche sulle tante terrazze delimitate da muretti a secco. Si contano circa 250 mila alberi di ulivo, tra cui un ulivo vecchio più di 500 anni, e i resti dei 152 frantoi, di cui solo alcuni ancora oggi funzionati. Oltre agli oliveti ci sono frutteti, piante di fichi d’india, giardini di limoni, pini, cipressi e felci che si arrampicano sulla roccia.
A Paxi non mancano poi delle spiagge incantevoli, se ne contano circa trenta, la maggior parte situata sul litorale orientale dell'isola. Le spiagge sono di pietra o argilla friabile e si adagiano vicino ad acque cristalline, pulite e di un turchese mozzafiato. Gli arenili più belli sono Gianna, Soulanena, Kloni Gouli, Kamini, Kaki Lagada, Alati, Plakes, Ballo, Porto che ospitano di solito i villeggianti di Gaios. Sulle isolette si trovano invece le spiagge di Aghios Nikolaos, Panagias e Moggonisi.
Per giovare al meglio della genuinità dell’isola di Paxoi è ottimale mangiare i piatti tipici nelle taverne, dove gustare souvlaki e moussaka (lo spiedino di carni miste e il tortino di melanzana e formaggio).
L’isola è raggiungibile solo via mare e non ha aeroporti.
