Andreas Papandreou
Andreas Papandreou ha ereditato la passione per la politica dal padre, leader politico conosciuto con il soprannome di "Vecchio della democrazia". Già all’università Andreas prendeva parte alle manifestazioni studentesche simpatizzando per la sinistra, venendo arrestato alcune volte accusato di resistenza alla dittatura, finché nel 1941 non venne espulso dalla Grecia. Si trasferì quindi negli Stati Uniti dove frequentò la facoltà di scienze politiche presso l’Università di Harvard. Qualche anno dopo si laureò e ottenne un posto di assistente nello stesso ateneo.
Ormai stabilito in America, Andreas prese la cittadinanza americana. Nel 1947 divenne professore presso l’Università del Minnesota, qualche anno dopo ha sposato Margareth Chant da cui ebbe 3 figli.
Nel 1959 Andreas decise di tornare in Grecia, accettando l’incarico di consulente della banca di Grecia e direttore generale del Centro di ricerche economiche di Atene. Qualche anno dopo fece il suo esordio in politica diventando assistente del padre Giorgio Papandreou che fu eletto Primo Ministro. Nel 1964 rinunciò alla cittadinanza statunitense e fu eletto deputato al Parlamento greco.
Andreas Papandreou fu poi nominato vice primo ministro e si impegnò soprattutto per diminuire l’influenza americana e della Cia in Grecia. Questa sua “lotta” gli costò l’espulsione dallo stato ellenico quando nel 1969 fu instaurata la dittatura dei Colonelli.
Andreas si trasferì a Stoccolma e fondò il Movimento Panellenico di Liberazione (PAK) che aveva palesemente un’impronta antiamericana, accusando la Cia di aver favorito l’instaurazione della dittatura in Grecia.
Papandreou fece ritorno in Grecia nel 1974, alla caduta della dittatura, e fondò il partito socialista PaSoK (Movimento Socialista Panellenico) assumendone la carica di presidente. Questo partito nacque come sostanzialmente marxista ma non dichiaratamente filosovietico, sosteneva l’antiamericanismo e aveva scarsa fiducia verso la Cee - Comunità economica europea (oggi Unione euroepa). Finalmente, dopo quasi un decennio di strategie politiche, il PaSoK nel 1981 ottenne il 48% dei consensi della popolazione e Andreas Papandreou divenne primo ministro, il primo governo socialista nella storia della Grecia.
Durante il suo governo, Andreas non mantenne tutte le promesse della sua campagna elettorale (ad esempio lo smantellamento delle basi NATO in Grecia) e si concentrò molto sulle riforme sociali, attingendo sempre alle casse dello Stato e facendo svalutare per ben due volte la Dracma greca. Inoltre, Papandreou dovette affrontare gli effetti della crisi petrolifera internazionale del ‘79, a seguito del cambio di regime in Iran, e di una congiuntura economica negativa che ridusse drasticamente la crescita anche a causa dell’inflazione a due cifre, della disoccupazione, della crisi delle grandi imprese in conseguenza della diminuzione delle esportazione e aumento dei costi e dei salari.
La fine degli anni 80, rappresenta per Andreas un periodo difficile: operazione complicata di bypass coronarico, il divorzio dalla moglie a causa della liaison con l’hostess Dimitra e uno scandalo di grandi proporzioni passato alla storia come "l'affare Koskotàs", dal nome del finanziere coinvolto. Lo scandalo ruotava intorno alla figura misteriosa di Koskotàs, un uomo furbo che nel giro di pochi anni da indigente divenne ricchissimo, comprando squadre di calcio, assumendo l’incarico di amministratore delegato della Banca di Creta, fondando la casa editrice Grammi, che pubblicava diversi quotidiani tra cui il giornale filosocialista, “Il 24 ore”.
Andrea Papandreou fu accusato dallo stesso Koskotàs di essere il promotore della fondazione del giornale che avrebbe dovuto sostenerlo durante le prossime elezioni politiche. Fu anche accusato di corruzione e uso del denaro pubblico per scopi personali.
Nei primi anni Novanta, iniziò il processo a Andreas Papandreou e nel 1992 fu assolto da ogni responsabilità. Nell’aprile del 1994 il partito PASOK vinse le elezioni e Papandreou, leader affermato della sinistra, fu chiamato di nuovo a ricoprire la carica di Primo Ministro e Dimitra, sposata in terze notti divenne First Lady della Grecia.
Negli anni della Guerra di Yugoslavia, Papandreou fu molto pacato nella sua politica, a parte l’approvazione del blocco economico alla neo nascente repubblica di Macedonia da sempre acerrima antagonista del popolo greco.
Andreas Papandreou fu costretto a dimettersi nel gennaio del 1996 per motivi di salute e morì qualche mese dopo.