Yannis Ritsos

Yannis Ritsos è uno dei poeti più importanti della Grecia contemporanea.
Nato a Monemvasia nel sud del Peloponneso nel 1909, Yannis Ritsos è morto ad Atene nel 1990 e durante la sua vita ha sempre sapientemente mescolato la passione per la poesia e la letteratura con quella politica e la lotta contro il regime e il nazismo.

Durante l’occupazione della Grecia nel corso della Seconda Guerra Mondiale Yannis partecipò alla resistenza, organizzando tra i partigiani attività culturali e teatrali. Tra il e il 1952 subì il campo di concentramento e il confino e nel 1967 con l’avvento del regime dittatoriale dei colonnelli fu nuovamente imprigionato e torturato. Solo poiché gravemente malato, fu posto in libertà vigilata a Samos.
Nel 1977 Yannis ricevette il premio Lenin per la poesia, dopo che fu proposto molte volte per l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura.

Durante la prima parte della sua vita, Yannis Ritsos scrisse numerose poesie, in parte ancora inedita, sempre incentrata sui temi dell’impegno civile e politico. Tra le sue opere le principali sono “Trattori” una raccolta di esordio pubblicata nel 1934 in cui prevalgono le tinte misteriose e il crepuscolarismo, “Epitaffio” del 1936 è una composizione ispirata alla morte di un manifestante e mostra i segni della poesia d'avanguardia abbracciata da Yannis, con temi più luminosi e sereni, “La canzone per mia sorella” una poesia del 1937 che fu eletta come testo simbolo della resistenza passiva.

Accanto a queste opere, Yannis scrive delle composizioni liriche, con un linguaggio evocativo e ricco di figure letterarie, associazioni che permettono al poeta e ai lettori di esplorare l’anima e il mondo. Spesso il poeta prende spunto dall’eredità classica della Grecia, dalla mitologia e dalle leggende elleniche da cui nascono composizioni come “Filottete”, “Crisotemi”, “Elena”, “Ismene”, “Oreste” che vogliono perpetuare le antiche glorie del mondo ellenico.
Un nuovo ciclo poetico si apre con il monologo “La sonata al chiaro di luna” composto nel 1956, un ampio monologo rivolto a una persona che tace e che nasconde le debolezze dell’animo umano e del mondo che ruota intorno a questa persona silenziosa.
Fanno parte della produzione poetica di Yannis Ritsos , alcune sue poesie brevi, molto incisive come “Diciotto canzonette per la patria amara”, “Dodici poesie per Kavafis”, “Portineria”, “Poesie di carta”.

Oggi Yannis Ritsos riposa sotto una lapide spoglia, nel cimitero minuscolo di Monemvasìa dove è nato. In balia del vento perenne e degli sbuffi salmastri riposa questo tra i più importanti poeti della Grecia, che scrisse le poesie con un intento politico, "servendo il comunismo con la sua arte", secondo la definizione datagli dagli studiosi contemporanei.


BIBLIOGRAFIA

1934. Trattori
1936. Epitaffio
1936. Lo straniero
1937. La canzone per mia sorella
1956. Epitaffio e Makronissos
1956. La sonata al chiaro di luna
Diciotto canzonette per la patria amara
Dodici poesie per Kavafis
Portineria
Poesie di carta
Filottete
Crisotemi
Elena
Ismene
Oreste