Amorgos
Ha una forma stretta e allungata, un perimetro complessivo di 112 kilometri, una superficie di circa 126 kilometri quadrati che ospita quasi duemila abitanti.
L’isola emerge dal mare con le sue frastagliate montagne, ripide e prive di alberi che raggiungono la massima altezza con il monte Krikelos (821 metri). La conformazione di Amorgos è divisa in due diverse parti: quella occidentale con coste ripide e strapiombi sul mare, mentre quella orientale ha spiagge dorate, insenature naturali e lembi di terra caratterizzati da pinete tipiche della macchia mediterranea.
Da studi archeologici pare che Amorgos è stata abitata fin dall’epoca preistorica. Per la sua posizione geografica l’isola è stata uno dei primi territori conquistati dalla civiltà minoica (come testimonia anche la presenza di un’antica città chiamata Minoa) facendo parte così dell’impero cretese e ne seguì le vicende, passando sotto il regno di Atene e dei Romani. Nell’antichità Amorgos presentava tre città indipendenti che però utilizzavano la stessa moneta e questo dato è emerso dalle iscrizioni murarie delle tombe vicino la città di Arkesini, da ritrovamenti archeologici come vasi e antiche iscrizioni funebri, le mura che sono ancora visibili intorno alla città di Arkesini e altre testimonianze.
Le tre città di Amorgos erano Arkesini, Minoa, Aigiali o Melania; sorgevano tutte sulla costa a Est, che favoriva l’insediamento dell’uomo, la costruzione di porti e centri abitati data la presenza di baie sabbiose e insenature naturali. Queste tre città furono importanti per diversi secoli, i loro porti permettevano scambi con le altre isole e con la terra ferra e quindi erano riconosciute come potenze navali.
Nel periodo della dominazione ateniese, Amorgos era conosciuta in tutta la Grecia per le tuniche chiamate appunto “Amorgina o Amorgides”, erano tuniche di lino molto trasparenti, lasciavano il corpo quasi nudo e erano di colore rosso. Amorgos è stata anche la patria del poeta Simonide, il più grande scrittore greco di elegia versi giambici.
Per tre secoli circa Amorgos è stata dominata dalla Repubblica Marinara di Venezia, dal
XIII al XVI secolo. A questo periodo risalgono delle costruzioni in stile rinascimentale. Nel frattempo, l'isola ha subito la peggiore rappresaglia da parte dei pirati e molti abitanti lasciarono la loro terra e si diressero alla volta di Creta per cercare rifugio. Dopo i Veneziani, nel 1537 l’isola passò sotto il controllo dei Turchi, che rimasero sull’isola fino alle guerre di indipendenza greco-turche del 1821.
Amorgos è stato ufficialmente riconosciuto come territorio greco con il trattato di “Kalender Kiosk” il 9 luglio 1832.
Amorgos nel tempo è stata anche conosciuta con i nomi di “Patagy” o “Platagy”, “Psichia”, “Pagali”, “Yperia” e “Karkisia”. Una parte dell’isola è tuttora chiamata Aspis, dagli abitanti dell’isola e in questa porzione troviamo ancora il tempio di Afrodite.
Amorgos è un’isola tranquilla, la cui economia si basa soprattutto sulla pesca e l’agricoltura nelle zone pianeggianti e collinose. Nonostante abbia innumerevoli possibilità, paesaggi mozzafiato e spiagge bellissime, l’isola non è stata ancora presa di mira dal turismo di massa ma è la prediletta di un turismo di nicchia, conoscitori della zona che attraccano al porto con la loro barca.
La storia millenaria dell’isola offre, ad esempio, rovine delle civiltà minoica (come una testa di ponte verso la terra ferma), siti archeologici vicino ai grandi centri per poi visitare la “Collezione Archeologica di Amorgos” ospitata nel magnifico edificio di stile Veneziano del XVI secolo che si trova in una delle strade centrali di Hora. La collezione consiste in reperti preistorici, sculture, tombe e pezzi d’arte che testimoniano le diverse civiltà che si sono susseguite sull’isola.
L’offerta artistica-culturale di Amorgos è completata poi da chiese e monasteri. Le chiese di origine bizantina sono più di quaranta e sono datate tra il XVII e il XIX secolo mostrando la ricca tradizione religiosa dall’isola. Il monastero di Hozoviotissa (chiamato anche monastero di Chazoviotissas) è il più famoso dell’isola, riconoscibile dal mare per i suoi muri bianchi che spiccano sulla fincata arancione della collina dove sorge. Edificato nell’XI secolo, secondo una leggenda è stato costruito nel luogo in cui fu ritrovata un’icona della Vergine Maria dopo aver viaggiato dall’Asia Minore, Cipro o Gerusalemme. Ogni Pasqua, l’icona viene portata in processione intorno al monastero e poi si fa una grande festa (“panighiri”).
Davvero interessanti sono poi la fortezza di Hora, capoluogo dell’isola, che sovrasta la città con el sue dimensioni impressionanti, Il Castello di Gavras, al centro di Hora risale al XVI sec ed è in stile architettonico veneziano, le rovine dell’Antica città di Arkesini, situate a Kastri, e le rovine dell’Antica città di Minoa, che si trovano vicino all’attuale Katapola, il mulino a vento vicino a Hora, l’acropoli e altri edifici di importanza storica e religiosa.
Amorgos e famosa per le sue bellissime spiagge e le meravigliose acque blu: la spiaggia di Mourou a sud-ovest dell’isola, le spiagge di Kato Krotiri, di Aghios Panteleimonas, di Martesi e di Plakes vicino a Katapola, la spiaggia di Aghia Anna nei pressi di Hora, quelle di Psili Ammos, di Levroso e di Chochlaka e molte altre piccole insenature naturali immerse nella tipica vegetazione mediterranea.
