Milos
Anticamente Milos era attaccata all’isola di Kimolos ma un terremoto ha diviso le due isole.
Ha una superficie di 160 kilometri quadrati e una popolazione di quasi cinquemila abitanti che si concentra nella parte nordorientale dell’isola dove si trovano i villaggi di Plaka (che è il capoluogo dell'isola), Tripiti, Pollonia e Adamas, il porto principale dell'isola. Il resto dell’isola è ancora incontaminato, basti pensare che non ci sono strade asfaltate e la maggior parte delle calette sono raggiungibili solo via mare.
Alcuni scavi archeologici hanno evidenziato che l’isola fosse abitata già dal VI millennio a.C., ma solo con l’arrivo di Micenei e Minoici, nel II millennio a.C., l’isola ha iniziato ad essere conosciuta. Milos era un’isola molto ricca: la sua origine vulcanica garantiva la presenza di innumerevoli cave e miniere, dalle quali venivano estratti diversi minerali come l’ossidiana, e per questo gli Ateniesi hanno sempre avuto interessi per essa durante tutta l'epoca classica.
Successivamente i Romani hanno occupato l’isola nel II secolo a.C., ed è stata una delle prime isole greche ad essere cristianizzata – gli scavi archeologici hanno riportato alla luce una catacomba contenente scheletri di oltre duemila persone. In epoche successive le catacombe sono state usate come nascondiglio contro i persecutori pagani, contri i Veneziani, i Turchi e le tante bande di pirati che attaccavano continuamente l’isola. All’epoca romana risale un teatro che è stato ristrutturato e ogni tanto è utilizzato per spettacoli e rappresentazioni teatrali.
Nel XIII secolo Milos faceva parte del Ducato di Venezia, fino al 1537 ovvero alla conquista da parte dei Turchi che hanno lasciato definitivamente l’isola solo nel XIX secolo durante la Guerra d’Indipendenza della Grecia del 1821.
Grazie agli scavi archeologici è stato possibile ritrovare una celebre statua di Afrodite o Venere e conosciuta appunto come la “Venere di Milo”: è una statua in marmo alta circa 203 cm e priva delle braccia e del basamento originale che si fa risalire al 130 a.C. La statua venne ritrovata spezzata in due parti nel 1820 da un contadino di Milos, di nome Yorgos Kentrotas La statua della Venere o come la chiamano i greci, l'Afrodite, è ora esposta al Louvre di Parigi, mentre nel museo archeologico di Plaka, se ne trova una copia. È stata data ai francesi durante il dominio turco sull'isola, perché gli oppressori non la rubassero, e ora i greci – che la rivorrebbero indietro – ne rivendicano la proprietà.
Dappertutto a Milos si vedono e vendono grandi e piccole riproduzioni di questo capolavoro dell’arte greca classica.
Il ritrovamento dell’importante statua, le splendide spiagge dalle acque limpidissime, le magnifiche coste colorate (non a caso Milos è denominata “l’isola dei colori”), l’atmosfera tranquilla e l’essenza della “grecità” hanno contribuito a fare di Milos una gettonata meta turistica, frequentata soprattutto dei giovani.
Milos offre una varietà sorprendente di spiagge - dalla sabbia bianca a quella nera, ai sassolini e a quella con frammenti di conchiglie; le acque sono sempre limpide ed i colori variano dal verde smeraldo all’azzurro, al blu intenso. le oltre settanta spiagge sono ben fornite da un’ottima rete stradale e la maggior parte è comodamente raggiungibile in macchina o scooter. Solo poche calette isolate – e forse per questo ancora più suggestive - si raggiungono esclusivamente via mare (ad esempio la spiaggia di Kleftiko e quella di Papafraga, vicino ad Apollonia). Alcune spiagge di Milos sono quelle di Adamantas, Lagadas, Mpomparda, Papikinou, Aliki, Aghia Paraskevi, Gerontas, Katergo, Aghios Ioannis, Ammoudaraki, Agathia, Klima, Paleochori, Tsigrado, Svorono, Rivari, Chibadilimni, Fatourena, Rivari, Aghia Marina, Provata, Triadon, Emporio, Firiplakas, Pachenas e di Aghios Dimitrios.
Considerando la bellezza del suo territorio e il prestigio internazionale di cui gode da qualche anno, Milos si è modernizzata e il turismo è diventata una fonte di guadagno importante. L’infrastruttura turistica dell’isola di Milo dispone di una grande quantità di alloggi come alberghi, pensioni, appartamenti in affitto, camere in affitto e ville, a cui si affiancano bar, ristoranti, taverne per offrire ristoro e far assaggiare ottimi piatti a base di pesce e le atre specialità della gastronomia greca.
Oltre al turismo, una delle principali attività economiche dell’isola di Milos riguarda lo sfruttamento del suo ricco sottosuolo. Oggi importanti aziende minerarie ricavano la bentonite, il caolino, la perlite, e la pozzolana, ma ci sono ancora tante ricchezze naturali non sfruttate come il fenomeno della geotermia (calore proveniente dall’interno della terra) e le miniere d’oro ancora quasi inesplorate. Ci sono poi anche le acque termali, conosciute già millenni orsono per le loro proprietà curative – già Ippocrate nella sua “Peri Epidimion ” citava tali acque contro le dermatiti. Ad oggi però questa risorsa non è molto sfruttata, anzi è ancora quasi sconosciuta pure agli stessi abitanti di Milos.
