Naxos
I Traci si ritengono i primi abitanti dell’isola che vi regnarono per oltre duecento anni; a loro seguirono i Cari, originari dell’Asia Minore e comandati da Nasso da cui deriverebbe il nome dell’isola stessa. Nel III millennio, Naxos fu il centro della civiltà cicladica e a questo periodo risalgono vai di marmo e terracotta, idoli di marmo raffiguranti divinità pagane ma di forma molto semplice. Dediti al commercio e alla navigazione, i Cicladi svolsero anche un’intensa campagna di colonizzazione che li porta addirittura in Italia do ve fondano la colonia Naxos in Sicilia.
A partire dal 400 a.C. l’isola di Naxos fu governata dagli Ateniesi, dai Macedoni, dai Tolomei d'Egitto, i Romani e infine i Bizantini.
Nel 1204 d.C. Naxos fu occupata dal veneziano Marco Sanudo che fonda il Ducato di Naxos organizzandolo secondo le regole feudali in voga in Europa in quel periodo.
Nel 1537 l'isola viene saccheggiata dal pirata musulmano Ariodante Barbarossa e circa vent’anni dopo Naxos diventa parte dell’impero ottomano fino alla fine del 1700 quando fu occupata dai Russi. Nel 1821 gli abitanti di Naxos non presero parte alla Guerra d’Indipendenza greca contro i Turchi, ma alla fine non ebbero scelta e furono annessi al regno di Grecia.
Negli anni della Dittatura dei Colonnelli, sull’isola venero deportati numerosi prigionieri politici.
Durante la seconda guerra mondiale, precisamente nel 1941, l’isola fu occupata dagli Italiani e viene infine liberata nel ottobre del 1944.
Due leggende mitologiche si accostano all’isola di Naxos. La prima riguarda la nascita del dio Dioniso, nato dalla coscia di Zeus e portato a Naxos dalle ninfe Philia, Coronida e Clidi. Il dio avrebbe così reso fertile e piena di vigne questa terra a lui tanto cara e per riconoscenza gli abitanti avrebbero costruito un tempio in suo onore sulla montagna Zas, di cui gli scavi archeologici hanno portato alla luce alcuni resti.
L’altro mito è legato alla leggenda di Arianna, figlia del re Minosse di Creta. Dopo aver aiutato Teseo a uccidere il Minotauro, Arianna fuggendo sarebbe caduta addormentata e Teseo l’avrebbe abbandonata. Dioniso, vedendo questa bellissima donna, se ne innamora e i due si sposeranno proprio sull’isola di Naxos. Un’altra versione dello stesso mito afferma invece che Arianna, vedendosi abbandonata da Teseo, si sarebbe suicidata lanciandosi da una scogliera dell’isola.
Naxos è famosa per i suoi verdi paesaggi, per la cosata bassa e sabbiosa alternata a tratti frastagliata e rocciosa, per i prati verdi e ricchi di fiori, per le montagne, per la sabbia finissima e per le acque turchesi del mare. A questo si aggiungono le importanti testimonianze del suo glorioso passato a partire dai tanti siti archeologici che attestano il suo passato, ai luoghi di culto e alle chiese cattoliche, gli stemmi gentilizi e i leoni di San Marco disseminati su portali e facciate derivanti dal periodo di dominazione veneziana.
Simbolo di Naxos è la "Portara", ovvero una porta che si trova appena fuori il capoluogo dell’isola. La porta è stata costruita nel VI secolo a.C. e doveva essere la porta d’ingresso di un tempio dedicato ad Apollo ma mai terminato e i cristiani vi costruirono sopra una chiesa. La sera la tramonto offre uno spettacolo affascinante.
Naxos offre anche numerose chiese costruite nel 1700, torri e resti di antichi edifici, mulini a vento che spiccano nel paesaggio con il loro tetto rosso, monasteri e prestigiosi palazzi. Ma il vero protagonista dell’isola è la natura verde e rigogliosa, che offre piante e fiori tipicamente mediterranei ma anche altri tipi piuttosto rari.
Molti ritengono che a Naxos ci siano le più belle spiagge della Grecia, sia fatte di piccoli ciottoli che di sabbia finissima. Tra le più famose ci sono la spiaggia di Aghios Prokopios, con bar e chioschi che offrono musica continua per tutta la giornata, Aghia Anna spiaggia di sabbia fine di color bianco, Plaka, Mikri Vigla, Kastaki, Alikos, Pirgaki, Agiaso, Mutsuna, Azala, Ligarida, Panormos, Psili Ammos e molte altre a cui si aggiungono le piccole baie raggiungibili solo a piedi.
Le spiagge sono attrezzate per accogliere famiglie, giovani gruppi di amici, surfisti, amanti delle immersioni e degli sport acquatici in generale.
Oltre al turismo, fonti di reddito per gli abitanti dell’isola di Naxos sono l’allevamento, l’agricoltura e la pesca che forniscono prodotti ottimali per la gastronomia locale. Prodotti tipici dell’isola sono i formaggi, come la "Graviera di Naxos” di cui ogni anno vengono prodotti circa 35.000 tonnellate, il kefalotiri, la mitzithra, lo xinotiro, il manouri e il famoso burro di Naxos. L’isola è anche famosa per la produzione di patate e cipolle.
