Andros
La presenza dei mulini blu e bianchi, le tante barche da pesca attaccate nei porti, la combinazione perfetta di montagne con dirupi scoscesi e bellissime insenature naturali fanno di Andros una delle più belle località delle isole greche.
L’isola presenta un territorio prevalentemente montuoso con quattro grandi massicci: il Monte Saranda e gli altopiani di Makrotandalos, il Monte Petalo, la montagna principale dell'isola, il Monte Gerakonas ed infine il monte Pachi che termina nel punto più a sud dell'isola. Quattro piccoli fiumi attraversano l’isola da est a ovest e sono alimentati dalle vette della montagne: il fiume Arnipotamos, il fiume Achla che scorre nell’omonima, il Megalos Potamos e il fiume Dipotamata. La presenza dei fiumi e di piccoli ruscelli determina una ricca vegetazione e ha da sempre favorito le attività agricole e l’insediamento dell’uomo in generale.
La costa dell’isola di Andros è molto frastagliata e le piccole baie presenti sono ancora più pittoresche: l’azzurro del mare e la sabbia dorata spiccano infatti in mezzo alle alte rocce brune e alle cime alte e discontinue. L’alternanza continua di profonde valli, verdi e fertili campi coltivati, foreste di pini e castagni, terrazze coltivabili, strapiombi sul mare, aride rocce e zone impraticabili caratterizza Andros e la rende una delle mete turistiche preferite delle Cicladi.
L’appellativo di “Signora dell’Egeo” deriva dalla sua grande tradizione marinara portata avanti dalle tante dominazioni che hanno occupato l’isola. Al secondo millennio avanti Cristo risalgono le tracce lasciate dai Cari, dai Fenici e dai Cretesi, nel quinto secolo fu invece conquistata dal Persia e quindi poi è passata sotto il controllo di Atene ma presto l’isola divenne territorio di Sparta. Nel IV secolo a.C., Andros fu governata dai Macedoni e dopo dai Romani. I Veneziani hanno governato sull’isola dall'inizio del tredicesimo secolo ed in quell'epoca l'isola è stata molto ricca e si è affermata come potenza navale. Nei secoli successivi, sotto l’Impero Bizantino, Andros subì numerosi attacchi dai pirati che infestavano il Mar Egeo ma seppe difendersi bene e preservare i territorio dalle incursioni.
Nel 1537 i Turchi guidati dal generale Barbarossa invasero l’isola fino alle lotte d’indipendenza scoppiate in tutta la Grecia nel 1821. Nove anni più tardi l’isola viene liberata dalla dominazione ottomana e annessa allo stato greco.
Uno degli episodi più tragici della storia di Andros risale alla seconda guerra mondiale: nel 1943 un terribile attacco aereo da parte dei nazisti distrusse quasi completamente l’isola.
la ricca storia dell’isola è testimoniata da numerosi ritrovamenti archeologici e monumenti ancora ben visibili sul territorio. Castelli e fortezze di epoche diverse, molte chiese e monasteri di origine bizantina, edifici in stile architettonico veneziano, torri d’avvistamento diffuse lungo la costa (la più famosa e meglio conservata è la “torre di Aghios Petros”, risalente al periodo ellenistico e molto particolare con la sua struttura a cinque piani), siti archeologici e monasteri (come il “monastero di Panayia Panachrantou” – monastero della Vergine Maria).
Numerosi sono poi i musei che raccontano il passato dell’isola e testimoniano il fervido interesse dell’isola per la cultura. C’è il Museo Archeologico, il Museo Navale, il Museo Folcloristico e d’ Arte Cristiana e il Museo d’Arte Moderna tutti situati nella città di Chora.
Proprio il capoluogo dell’isola, Chora appunto, è una città che conserva le tracce del suo passato. È ben mantenuta, elegante e particolare nella commistione di tipiche casette bianche dei pescatori vicino il porto e le belle case di città in stile neoclassico delle classi agiate e dei capitani di nave che hanno vissuto qui durante il secolo scorso.
Chora, come tutti gli altri centri abitati dell’isola, è avvolta in un paesaggio fertile e variegato dove tra i giardini e i campi coltivati della periferia domina la pace e la tranquillità. Una delle caratteristiche di Andros è che i centri urbani (i principali sono ci sono i villaggi di Menites, Strapouries, Pitrofos, Menites, Lamira, Mesathouri, Ipsilou, Aladino, Falika, Koureli e Sasa) sono tutte isole pedonali ed è tutto organizzato per agevolare gli spostamenti a piedi, anche nelle zone disabitate e più montuose. Non a caso glia appassionati del trekking adorano l’isola di Andros.
Anche gli amanti del mare trovano ad Andros pane per i loro denti: spiagge dorate e acqua cristalline, la possibilità di praticare sport acquatici e ammirare da vicino i bellissimi fondali marini. La spiaggia più popolare dell’isola è probabilmente Batsi, ma poi ci sono Agios Petro, Fellos, Korthi, Gavrio, Kypri, Lefka, Kaminaki e la baia di Korthi.
Il millenario passato di Andros ha lasciato tracce anche nella gastronomia tipica dell’isola: salsicce, vino seccato al sole e tanti stuzzichini – “mezedakia”. Andros è anche rinomata per le tradizioni pasticcere; eccellenti sono quelli con le mandole come il “kaltsounia”.
