Ios
Tra le tante teorie che tentano di spiegare la derivazione del nome “Ios”, la più accreditata è quella secondo cui deriva da “Ion” che vuol dire pietra e che le varie traslitterazioni nel tempo hanno trasformato in “Ios”. Altri ritengono che l’isola di Omero fu colonizzata dagli Ioni nell’ era antica, e da questa popolazione deriverebbe il suo nome. È luogo comune, però, considerare “Ios” l’acronimo della frase inglese “Irish Over Sea”, cioè “irlandesi oltre mare” per sottolineare la massiccia presenza di turisti irlandesi sull’isola. Un luogo comune più trasgressivo accosta “Ios” alla frase “Island Of Sex”, che vuol dire “isola del sesso” e che esaspera l’antica tradizione per cui Ios è l’ “Isola dell’Amore”.
Ios ha una superficie di 108 kilometri quadrati, è lunga 17 kilometri e larga 7. Conta quasi duemila abitanti che si concentrano nel Villaggio, al Porto e nella zona di Mylopotas.
L’isola è caratterizzata da paesaggi aspri ma al contempo sorprendenti, spiagge lunghe e dorate e alte insenature naturali che esaltano il mare cristallino.
Molti studiosi ritengono che gli antichi abitanti dell’isola appartenevano ad una tribù di Pelagiani, come del resto per tutte le isole che hanno il nome che inizia con la “I”. Nel II millennio probabilmente l’isola fu occupata dai Minoici e nell’VIII secolo invece arrivarono i Dori. Secondo la tradizione Omero è morto sull’isola di Ios e qui si può vedere la sua tomba.
Durante il XIII secolo la storia dell’isola è occupata dai Veneziani che con tutte le isole Cicladi formarono un gran ducato. I Turchi poi occuparono l’isola fino al XIX secolo, quando con una serie di guerre di indipendenza liberarono tutta la Grecia.
Negli anni Sessanta l’isola di Ios divenne molto famosa tra gli Hippie, forse per la tranquillità del luogo e per l’amenità della natura: Hippie di ogni dove giungevano sull’isola per trascorrere un periodo di vacanza e, secondo molti, questo è diventata un’isola dalla vivace vita notturna.
Ios è, infatti, l'ultimo grido in fatto di vita notturna e party, è il paradiso dei giovani turisti che sull’isola fanno festa tutta la notte, dormono di giorno e affollano le spiagge nel pomeriggio. Il turismo è una delle fonti di reddito principali dell’isola che si è attrezzata con servizi e strutture ricettive adeguate ad un target giovanile, ma la maggior degli abitanti del luogo non vedono di buon occhio il turismo giovanile perché non sempre il comportamento degli ospiti è molto rispettoso dell’isola.
Le altre attività a cui si dedicano gli abitanti di Ios sono l’agricoltura e la pesca che da secoli danno sostentamento alla popolazione anche in inverno.
Questa piccola isola offre ben 32 spiagge di cui solo tre attrezzate turisticamente mentre le atre sono lasciate “selvagge” in tutta la loro incomparabile bellezza. Tutto intorno, sui dolci pendii delle montagne, si adagiano le tante casette bianche a cui si alternano i campanili e le cupole delle chiese dal caratteristico colore azzurro.
Testimonianze storiche delle tante dominazioni che si sono susseguite sull’isola sono conservate sia nel Museo archeologico e nel Museo d’arte moderna. Sparsi qua e là sull’isola si trovano sparsi bellissimi castelli del periodo ellenistico che rappresentano antiche residenze nobiliari.
Ios non ha un aeroporto è quindi è raggiungibile solo via mare, grazie ai traghetti che approdano in un porto ricavato in una strategica insenatura naturale che consente di avere sempre il mare calmo. Sul molo si trova una piccola chiesetta ortodossa dedicata a Sant’Irene (Agias Eirinis) che saluta ogni turista che arriva sull’isola.
Per la bellezza dei paesaggi offerti dall’isola di Ios, nell'estate 2002 qui è stato girato il film italiano “Dillo con parole mie” e qualche anno prima è stato, invece, girato il film “Le Grand Bleu” di Luc Besson nella spiaggia di Manganari, all'estremità meridionale dell'isola.
