Olio greco

L’olivo è da millenni un emblema della Grecia e della sua cultura. La terra fertile e ricca di sali minerali, il clima mediterraneo e ventilato, la presenza di corsi d’acqua fanno della Penisola ellenica il luogo idea per la crescita dell’olivo, un ecosistema perfetto affinché l’albero cresca e dia i propri frutti.

L'albero d'ulivo era conosciuto dagli Armeni e dagli Egiziani, ma i Greci furono i primi a dedicarsi alla sua coltivazione e a sfruttarlo a pieno. Fra il VII e il III sec. a.C. filosofi antichi, medici e storici hanno parlato della sua importanza, hanno intrapreso le sue classificazioni botaniche e riferirono delle proprietà curative dell'olio di oliva.
L’albero di ulivo e i suoi frutti è entrato a far parte della leggenda e della cultura greca fin dai tempi antichi. Era una pianta sacra ad Atena e si narra che fu lei a portare l'ulivo agli ateniesi e ad insegnarne loro l'arte della coltivazione.

Un mito racconta che Atena e Poseidone, il dio del mare, si siano sfidati per l'assegnazione di Atene: dovevano presentare a Zeus un dono, chi avrebbe presentato quello più utile sarebbe diventato il protettore della città. Poseidone fece uscire da una roccia dell’acqua salata , mentre Atene fece germogliare un albero di ulivo. Proprio alla dea venne assegnata la città che oggi porta il suo nome e che divenne il simbolo della città.

Una leggenda popolare racconta che nel 480 a.C., i Persiani saccheggiarono e bruciarono Atene e tentarono di distruggere l’albero di ulivo che fece crescere immediatamente foglie fresche e in tal modo sopravvisse. Dopo questo episodio chiunque avesse cercato di tagliare o distruggere l’ulivo rischiava la pena capitale a testimonianza della sacralità che questa pianta aveva nella cultura greca.
Inoltre la maggior parte dei rituali prevedevano l’uso dell’olio d’olivo o di un ramo d’ulivo. Omero, ad esempio, racconta che Ulisse costruì il suo letto nuziale da un albero d'ulivo, che Ira, la moglie di Zeus, non mancava mai di usare l’olio nei suoi vari tentativi di sedurlo.

L’ulivo divenne inoltre simbolo di pace: gli ambasciatori si presentavano alle nazioni estere con rami verde d'ulivo per indicare le intenzioni pacifiche, o ancora una corona di ramoscelli d’ulivo veniva usata per incoronare i vincitori dei giochi olimpici.
Ancora oggi il ramo verde d'ulivo ancora simbolizza la pace, per questa ragione esso è presente anche nell'emblema delle Nazioni Unite.
L’amore per la pianta dell’olivo è parte della cultura della Grecia; basti pensare che di generazione in generazione in ogni famiglia greca si tramanda l’uso di piantare un albero d’ulivo quando nasce un bambino, si pianta un albero d’ulivo che quindi crescerà insieme al bambino. Quando il bambino inizia la scuola all'età di sette anni, l'ulivo e' pronto a produrre i suoi frutti e, siccome l’albero avrà vita più lunga degli uomini, esso sarà ancora lì a proteggere la successiva generazione della famiglia.

Oggi la Grecia ancora basa in parte la sua economia sulla coltivazione dell’ulivo. Ne sono disseminati su tutto il territorio ellenico, all’incirca 120 milioni di alberi ( esistono quasi 12 ulivi per ogni cittadino ellenico) e la Grecia rappresenta il terzo produttore mondiale di olio di oliva e di olive commestibili.
Ma l’olivo, sin dai tempi antichi, forniscono il frutto commestibile e il prezioso olio, servono per cuocere, illuminare, depurare la pelle e perfino come lubrificante.
Le aree del paese dove l’olivo è maggiormente radicato sono tre - Creta, Peloponneso e Grecia Centrale – e l’olio viene spesso prodotto secondo i procedimenti di un tempo, anche se i frantoi si sono meccanizzati e al produzione è diventata più veloce.

L’olio di oliva viene classificato in tre diverse categorie: Olio vergine di oliva, ottenuto dalla spremitura del primo frutto dell’ulivo (in commercio viene distinto l’extravergine d’oliva che è il top della gamma dall’olio vergine), Olio vergine di oliva raffinato che è invece una miscela di oli raffinati ed oli vergini di oliva, e poi c’è l’olio di semi di olive.

Per quanto concerne le olive da tavola, la Grecia ne produce circa 120.000 tonnellate annue ed è uno dei prodotti di punta delle’esportazioni del paese. Le più famose e conosciute sono le olive di Kalamata, sottili, appuntite e dalla pelle scura, e le olive di Amfissas che invece sono succose e dal color caffè, nero o viola.
L’olio d’oliva è presente in tutte le ricette tradizionali greche, oltre ad essere un alimento base della famigerata dieta mediterranea. Vari studi hanno evidenziato che l'olio di oliva conserva, migliora e mette in evidenza il gusto degli ingredienti del piatto e aggiunge un gusto particolare.
Le olive, invece, sono molto usate nelle insalate greche, mescolate con diverse verdure o sono conservate in salamoia.