Medioevo Ellenico

Il periodo che va dal XI al IX secolo a.C. è chiamato Medioevo Ellenico, definizione che simboleggia un’epoca oscura e decadente per tutta la Grecia.
Sono, infatti, gli anni che intercorrono tra la fine della civiltà micenea e la formazione di una configurazione geopolitica più definita e stabile. In questi secoli continuarono le conquiste territoriali da parte delle popolazioni doriche, le stesse che causarono il crollo di Micene, già indebolita da guerre e rivalità con gli stati limitrofi.

Il territorio greco venne sconvolto da vasti movimenti migratori e verso la fine del XI secolo a.c. la Grecia risultò suddivisa in tre differenti stirpi: i dori, gli ioni e gli eoli, che parlavano forme dialettali diverse in una stessa matrice linguistica.
Le strutture politiche e sociali furono ridimensionate e fu un epoca di imbarbarimento della cultura - basti pensare che la scrittura e gli scribi stessi, ad esempio, scomparvero quasi totalmente. Questo rende particolarmente difficile ricostruire questo periodo storico della Grecia. Le indicazioni principali su questo periodo si ricavano dalle opere di Omero: l'Iliade e l'Odissea.

In questi secoli oscuri (detti appunto secoli bui) della civiltà greca, molte regioni si spopolarono, i commerci diminuirono, la popolazione s’impoverì e le attività principali divennero l’agricoltura e l’allevamento del bestiame, l’arte si inaridì così come la cultura in generale.
In realtà, il Medioevo ellenico è un periodo di trasformazione durante il quale si ebbero anche innovazioni importanti come l’introduzione del ferro. Anche se era già conosciuto fin dal XVI secolo a.C., la siderurgia divenne comune nel Vicino Oriente, nell’Egeo e di conseguenza anche nella penisola greca e nel continente europeo grazie ai movimenti migratori.

A livello sociale il medioevo ellenico si caratterizza per la scomparsa della monarchia a favore delle cosiddette Repubbliche Aristocratiche in cui il potere era tutto in mano ai nobili. In realtà, il re non scomparve del tutto ma venne relegato ad avere solo cariche di carattere religioso, mentre i nobili esercitavano un effettivo controllo su tutti gli aspetti della società.
Le società erano tendenzialmente divise in nobili/guerrieri, cioè i grandi proprietari terrieri, e in piccoli proprietari indipendenti, speso assoggettati ai nobili. La vita pubblica era comunque guidata dal “ghéne”, ovvero le famiglie aristocratiche che si tramandavano oralmente le consuetudini e le abitudini che diventano poi regolare “legge” e attività giudiziaria. L’assenza di leggi scritte permetteva i nobili di esercitare il diritto in modo arbitrario e di imporre decisioni in base alle proprie esigenze di quel momento.
L’ascesa dell’aristocrazia è spiegata in considerazione della loro ampia disponibilità di ricchezze derivante loro dal possesso delle terre, delle antiche tradizioni familiari e della loro appartenenza all’esercito.

Se da un lato i nobili accrescevano il proprio potere e la propria ricchezza, dall’altro lato si assisteva la peggioramento delle condizioni del popolo che era escluso dai diritti politici e si limitava solo ad appoggiare una famiglia aristocratica o l’altra cercando di ricevere benevolenze e favori.
L’economia della Grecia durante il medioevo ellenico era molto localizzata e variava a seconda delle ambizioni delle famiglie aristocratiche oltre che della conformazione del territorio.

In generale, l’agricoltura e l’allevamento costituivano la fonte di sostentamento principale, in cui erano impegnati i servi e i lavoratori liberi senza terra. L’artigianato rispondeva alle necessità di vestiario e armi e per i prodotti che dovevano essere importati, spesso si ricorreva ad attività quali la guerra, per rifornirsene e portare a casa ingenti bottini. Il commercio che era basato principalmente sul baratto.
Come detto prima, di questo periodo non si hanno molti reperti, i pochi ritrovati sono caratterizzati da forme esatte, geometriche, stili che saranno poi seguiti dall'arte greca classica: la ricerca della perfezione geometrica e della proporzionalità.

Non esistono poi neanche resti di elementi architettonici del Medioevo ellenico in Grecia; si possono ricavare informazioni sui palazzi dai poemi omerici: quello di Alcinoo, decorato di bronzo, argento ed oro, quello di Menelao a Sparta e quello di Priamo a Troia, con le sue circa cento stanze.